Amministratore condominiale fai da te? OCCHIO!
Amministratore condominio interno è un condòmino scelto tra uno dei residenti
Diplomi professionali comprati sul Web per poche decine di euro, enti di formazione che garantiscono sedicenti “master in condominio” e, all’opposto, amministratori che, pur di lavorare, arrivano a cambiare le lampadine negli immobili amministrati.
Amministratore condominiale interno… LA LEGGE NON AMMETTE IGNORANZA!
L’Amministratore fai da te è quella persona che fino all’entrata in vigore della legge di riforma del condominio (la n.220 del 2012) era in grado, senza particolari requisiti, formazione o corsi specifici di esercitare una professione all’interno del proprio condominio.
“Bufale” e storie di ordinario disagio che, dopo la pubblicazione della riforma condominiale si stanno moltiplicando in tema di Amministratore condominiale fai da te.
Il problema che si trova ad affrontare oggi un Amministratore interno al condominio è composta da norme ed adempimenti che richiedono necessariamente l’intervento di un professionista
Ad oggi gestire il proprio condominio non è un compito semplice , e affrontare il mandato di Amministratore interno al proprio condominio senza le dovute conoscenze può avere conseguenze personali indesiderate si sotto l’aspetto civilistico che penale sono molteplici.
La gestione condominiale professionale è composta dal rispetto di regole, leggi, scadenze e adempimenti condominiali.
“Un Amministratore di condominio è in grado di verificare ed intervenire prontamente per risolvere le problematiche condominiali di natura tecnica.”
La professione dell’Amministrazione di condominio nel tempo si è evoluta e complicata a tal punto che una gestione fai da te non è più gestibile dall’interno ed è richiesto l’intervento di un professionista per la gestione del condominio.
Un professionista esterno è in grado di offrire un servizio volto a risolvere tutte le problematiche di un condominio sia esse di natura civilistica che fiscale, ma non è in grado di conoscere i bisogni e le necessità di un condominio più di quanto non ne possa sapere un Amministratore interno al condominio stesso.
“Ad un impegno professionale serio, deve corrispondere un’adeguata retribuzione”.
A tale problematica, si aggiunge anche l’aggravio di impegni e costi per l’amministratore, legato al dettato della legge 220.
La normativa, infatti, ratifica molte delle mansioni che l’amministratore ha acquisito negli ultimi anni: dalla sicurezza sul posto di lavoro al ruolo di mediazione tra condòmini e mondo esterno, la riforma prende atto di quello che, negli anni, è diventato il mestiere dell’amministratore.
“Tutte mansioni che confermano la qualifica di professionista per l’amministratore condominiale – osserva Bica – ma che, al tempo stesso, richiedono un impegno quasi quotidiano, in un momento storico in cui è difficile far comprendere ai condòmini che ad un impegno professionale serio, deve corrispondere un’adeguata retribuzione”.
L’Amministratore condominiale fai da te non è preparato.
Per amministrare il condominio è oggi necessario affidarsi ad…
un amministratore professionista del settore che possa amministrare il condominio in maniera inequivocabile perchè non in conflitto di interessi anche perchè si affiderebbe la gestione del condominio a persona super partes e con cognizione di causa, quindi non sprovveduto o impreparato.
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